Vittorio Gona si dimette dalla presidenza di Alba Bio
Una campagna del pomodoro da mensa all’insegna del pessimismo
Per alcuni operatori del settore, la stagione invernale che sta per iniziare “appare molto buia, in particolare sono le produzioni di pomodoro a destare preoccupazione, in quanto il ToBRFV si sta espandendo molto velocemente”.
Ne abbiamo parlato con Vittorio Gona, presidente della Cooperativa Alba Bio OP con sede a Marina di Ragusa (RG), nella Sicilia Sudorientale.
Vittorio Gona
ToBRFV e New Delhi
“La notizia della segnalazione ufficiale del virus in Sicilia (vedi FreshPlaza del 21/01/2019) – ha detto il presidente Gona – risale a gennaio del 2019 e, da allora, si è diffuso con una velocità spropositata nel territorio della cosiddetta fascia trasformata siciliana e, in particolare, nelle province di Ragusa e Siracusa. Le conseguenze dell’impatto del virus all’interno delle serre sono molto preoccupanti: una piantina di pomodoro che ha sintomi compatibili con la malattia in questione, può arrivare a infettare fino al 90% delle coltivazioni, nel giro di pochi mesi. Ma i problemi non finiscono qui: sulla zucchina abbiamo registrato un forte attacco del virus New Delhi, che ha causato perdite ingenti per i produttori in pieno campo”.
Mercati e concorrenza
“Le nuove produzioni in serra – prosegue l’esperto – a parte il pomodoro, promettono bene. Ma non illudiamoci tanto, il pericolo è sempre dietro l’angolo. E mi riferisco a quello incombente, dovuto allo spostamento degli acquisti che i nostri clienti orientano verso Spagna e Marocco. Inoltre, lo scorso anno non soffrivamo la mancanza di prodotto, in questo periodo, mentre adesso ci troviamo a non avere le quantità richieste, peraltro con prezzi più alti. Alba Bio, nel mese di ottobre, ha perso il 40% di volumi, rispetto al periodo. Tuttavia, siamo sicuri di recuperare nei prossimi due mesi. Con queste premesse, abbiamo già deciso di aumentare le superfici per il prossimo anno”.
Le distorsioni di un settore
“Difficile inoltre convivere con le pratiche sleali in agricoltura – dice con rammarico il presidente – Non ci sentiamo tutelati dalle Istituzioni. Le distorsioni del mercato, causate da certi operatori, costano alle aziende fornitrici, tra sconti e contributi, il 24,2% del fatturato, praticamente un quarto del valore. Questo è inaccettabile! A tutto ciò si aggiunge il fatto che nella produzione di ortofrutta c’è ancora tanto sommerso, con aziende totalmente sconosciute al fisco e all’Inps. Anche questo fenomeno, tutto domestico, si ripercuote sui prezzi e crea una competizione sleale. Per non farci mancare niente, capita talora che le aziende rispettose delle regole subiscano ritorsioni da parte dei propri dipendenti, perché in un mondo che grida al caporalato per ogni cosa è facile incorrere in richieste sindacali cui ottemperare, pena la denuncia. Il rispetto per tutti è sacrosanto, ma le “sensibilità” della società italiana e delle sue Istituzioni sembrano sentirci spesso da un solo orecchio”.
“Colgo l’occasione – annuncia in conclusione Vittorio Gona – per comunicare le mie dimissioni dalla presidenza dell’OP Alba Bio, che saranno esecutive a partire dal 1 novembre”.
Data di pubblicazione:
Author: Gaetano Piccione